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Il profumo più sensuale di sempre?

Il profumo della pelvi è influenzato da molti  fattori come la dieta, la salute generale, l’igiene intima e i livelli ormonali. In alcuni casi una lieve fragranza naturale può essere percepita in effetti  come attraente e sessualmente stimolante. Tuttavia questa percezione è soggettiva e può variare da persona a persona.

La pelvi da Elvis ad oggi

La Pelvi da Elvis ad oggi 

Cosa significa Pelvi, e quali le curiosità ad essa connesse? 

Pelvishop cercherà di fugare i tuoi dubbi, fornendo alcune delucidazioni semplici ed arricchendole con una curiosità divertente in merito. 

Elvis the Pelvis

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Cercando di dare una spiegazione all’argomento, in primis dilettevole e spassosa, faremo un viaggio a ritroso nel passato, alla scoperta della prima persona che rese il termine pelvi celeberrimo. Chi di noi non ricorda Elvis, uno dei più famosi cantanti della storia del rock,  conosciuto anche come The King? 

Lui, il Re del Rock, fu senza dubbio alcuno, il primo a far rimbalzare agli onori della cronaca il termine pelvi

Proprio in virtù della sua personalissima ed unica presenza scenica, Elvis, era solito profondersi in molteplici movimenti di bacino, nei quali si prodigava con innata naturalezza e spontanea sensualità tanto da guadagnarsi il famigerato appellativo: Elvis The Pelvis, ossia Elvis, il bacino. 

La voce incredibile, meravigliosa, potente e dolce al tempo stesso, coniugata a questo suo personalissimo stare sulla scena, regalarono al pubblico emozioni senza tempo. I suoi fantasiosi e copiosi movimenti di bacino,furono i principali responsabili del suo successo planetario, incantò il mondo intero riuscendo a sedurre un pubblico eterogeneo ed  adorante che gli è sopravvissuto ad oggi. 

Anche lui, allora, non fu affatto facilitato in questo, le telecamere infatti, si fermavano spesso al busto, così come noi oggi un pò ci fermiamo di fronte  alla vergogna di volerci informare riguardo una tematica che sarebbe invece imprescindibile per il nostro benessere fisico. Ma che cos’è la Pelvi?

La Pelvi e il suo pavimento

Custodito nella zona più intima del corpo femminile e maschile, il pavimento pelvico è costituito da quell’insieme dei fasci muscolari che sostiene vescica, uretra, utero, vagina, prostata e retto. Si tratta di un segmento del nostro corpo che, se ben allenato, non solo evita disagi importanti come il prolasso e l’incontinenza, ma regala addirittura una sessualità più appagante. Purtroppo sono molti, ancora oggi,  oggigiorno i tabù e le preclusioni culturali che hanno contribuito a tenerci all’oscuro da una conoscenza più legittimamente approfondita ed illuminante, sia a scopo scientifico che a livello di cultura personale.

Avete mai sentito parlare del “muscolo della felicità”? Ecco di cosa si tratta: di è quella muscolatura deputata non solo alla defecazione e alla minzione ma anche strettamente connessa e responsabile di una soddisfacente vita sessuale.  Sono abbastanza recenti gli  approcci riabilitativi conservativi, cui si fa ricorso e ai quali si riconosce infine la giusta dignità e soprattutto efficacia. La tutela del pavimento pelvico è, come si è potuto capire, di vitale importanza per ogni persona, perciò si rende necessario riconoscerlo e attivarlo in modo consapevole ed automatico. Ecco che informarsi a riguardo diviene di primaria importanza e se lo si riesce a fare divertendosi e liberandosi da paure, timori o vergogne, tanto meglio. 

Il CUORE batte con la nostra pelvi e al pelvishop: abbiamo a cuore la vostra pelviIMG_256

INCONTINENZA ANALE

Incontinenza anale. Ruolo della terapia comportamentale e conservativa

Hai problemi di stitichezza? 

Estrapolato dalla rivista scientifica Pelviperineologia (Marzo 2021 n. 40)

Percorsi e tappe per il benessere del nostro intestino 

L’incontinenza anale è un sintomo caratterizzato dall’impossibilità di controllare volontariamente l’emissione delle feci e dei gas intestinali impedendoci di percepire o meno lo stimolo. 

È importante conoscerne le cause e comprendere quali siano i fattori di rischio per inquadrare ogni singolo caso in tutti i suoi molteplici aspetti e provvedere con procedure di tipo conservativo, medico e riabilitativo mirate ad un effettivo ed immediato miglioramento della qualità di vita del singolo paziente e delle persone con cui è a contatto. Pelvi Shop cercherà, attraverso un percorso a tappe, di chiarire alcuni punti fondamentali a riguardo.   

INCONTINENZA ANALE

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INTRODUZIONE

Incontinenza anale o fecale? È corretto definire anale il mancato controllo volontario della defecazione con perdita involontaria continua o ricorrente di feci e/o gas dall’ano. L’American Society of Colon and Rectal Surgeons usa il termine fecale ma precisa di includere l’incontinenza ai gas che ugualmente può compromettere la qualità di vita di chi ne soffre.

 Si tratta di una forma di disabilità che colpisce l’1-2% della popolazione, nella fascia di età al di sopra dei 40 anni con incidenza superiore nelle donne (8\1) a causa dei traumi da parto e crea una situazione di grave disagio, sia personale che sociale, tale da compromettere in modo significativo la qualità di vita di chi ne è affetto e  diventando a tutti gli effetti un vero e proprio problema sociale o igienico.

Le cause dell’incontinenza sono riconducibili ad una eziologia multifattoriale di per sè indipendente da sesso ed età. Dati recenti hanno dimostrato che l’incontinenza anale tende ad essere sottovalutata dal sesso maschile.  Anche se gli uomini utilizzano diverse strategie di adattamento rispetto alle donne e impiegano più tempo prima di cercare aiuto, la gravità dell’incontinenza fecale ed il suo impatto sulla qualità della vita si sono dimostrati simili in entrambi i sessi.  L’incontinenza anale, come quella urinaria, non deve essere considerata come una fatale espressione dell’invecchiamento e non va sottovalutata. Purtroppo chi ne soffre avverte un senso di disagio che si trasforma in vergogna, al punto tale da ritardare spesso il momento della diagnosi, al contrario è importante un tempestivo avvio a provvedimenti adeguati a curare o ridurre l’incontinenza.  Una diagnosi minuziosa riesce a identificare l’origine del disturbo, e con uno specifico trattamento talvolta, ad arginarlo. Nell’ambito della terapia comportamentale e conservativa l’approccio di prima linea è multimodale, con una corretta informazione, un giusto apporto di fibre, l’impiego di farmaci antidiarroici o anche di lassativi, un programma di riequilibrio del tono della muscolatura pelvica, il miglioramento della sensibilità e della compliance anorettale, il biofeedback, l’elettrostimolazione, le irrigazioni e infine le adsorbenze.

INCONTINENZA ANALE

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DIETA, ABITUDINI INTESTINALI, FARMACI NEI DISTURBI DA INCONTINENZA

 Ma cosa è consigliato mangiare e quali sono le abitudini salutari per il buon funzionamento del nostro intestino, quali gli eventuali farmaci che possono aiutarci? Pelvishop cercherà di fornire alcune indicazioni in merito. 

La dieta: deve essere equilibrata con una buona idratazione quotidiana e un adeguato apporto di fibre alimentari (frutta, verdura, crusca, cereali, legumi). Le fibre insolubili, velocizzano il transito intestinale mentre quelle solubili, rappresentano il nutrimento per la flora batterica intestinale (prebiotici): viene favorita l’eliminazione degli acidi biliari, ridotto l’assorbimento degli acidi grassi e dei carboidrati e favorita la proliferazione dei batteri “buoni” (lattobacilli, bifidobatteri). Quando questi penetrano nella mucosa del grosso intestino, contribuiscono alla produzione delle vitamine del gruppo B e K, all’assorbimento del calcio e riducono lo spazio disponibile per microrganismi “nocivi”, stabilendo un “dialogo” col sistema immunitario. Ecco perché,  una dieta ricca di fibre, riduce la frequenza degli episodi di incontinenza fecale e regolarizza gli equilibri delle funzioni intestinali. È noto che l’alimentazione ricca di cereali, verdura, legumi facilita la defecazione. La stipsi può complicarsi con l’incontinenza, in tal caso, le feci che ristagnano nell’intestino si disidratano, l’evacuazione diventa dolorosa e viene istintivamente bloccata , si riduce il senso di bisogno di evacuare. Condurre uno  stile di vita attivo, dedicare il giusto tempo per le funzioni intestinali, assumere una corretta postura durante la defecazione, aiuta a ovviare alla stipsi e ad evitare o rallentare l’evoluzione dei fattori che causano l’incontinenza. Nei casi in cui la diarrea contribuisca al problema, un’alimentazione ad alto contenuto di fibre, può aiutare. È importante eliminare, almeno momentaneamente, i prodotti che contengono lattosio. 

In questi casi i  probiotici hanno proprietà benefiche senza effetti collaterali. Le funzioni che vengono loro attribuite sono in continuo aumento per numero e importanza: difensiva, anti-disbiosi, metabolica, digestiva, praticamente su tutti i sistemi dell’organismo. La funzione difensiva implica l’interazione positiva dei batteri probiotici  con le mucose intestinali stimolando il sistema immunitario locale. Le pareti intestinali si difendono dall’attacco di microrganismi “nemici” grazie alla produzione di muco e alla secrezione di sostanze ad azione antibatterica. Ciò attraverso il potenziamento dei ceppi di microrganismi benefici e contrastando la diffusione di quelli patogeni il cui sviluppo incontrollato altera gli equilibri. I fattori che possono scatenare la disbiosi comprendono stress, uso e abuso di antibiotici, alimentazione disordinata responsabile di diarrea, stipsi, meteorismo e dolore addominale.

Il trattamento farmacologico: la terapia medica include farmaci antidiarroici come la loperamide cloridrato o il difenossilato. Riducono le contrazioni dell’intestino, rallentano la motilità intestinale ed il transito con maggior riassorbimento di acqua dalla massa fecale che acquista più consistenza. Si riduce quindi la frequenza delle evacuazioni. Altri farmaci che possono essere di beneficio includono l’amitriptilina, che diminuisce le contrazioni rettali, e la clonidina a basso dosaggio con effetto α-adrenergico per ridurre la sensazione di distensione rettale e l’urgenza alla defecazione. 

CONCLUSIONI

L’incontinenza fecale è un disturbo fonte di imbarazzo e disagio, che porta all’isolamento e si manifesta con l’avanzare degli anni per cui si tende a considerarla una condizione irreversibile nel ciclo vitale di un essere umano e non a trattarla come una vera e propria patologia e a studiarla poco; in realtà si osserva anche nella popolazione giovane e adulta. La disponibilità degli ausili monouso ad assorbenza per incontinenti non deve e non può prescindere dall’attuazione di idonei interventi: invitare o accompagnare l’assistito, anche su sua richiesta, in bagno ad intervalli regolari, fargli eseguire esercizi per facilitare la presa di coscienza, rinforzare il sistema di sostegno degli organi pelvici e così curare o almeno ridurre in modo significativo l’incontinenza. Il primo approccio terapeutico è di tipo conservativo con un percorso riabilitativo che tenga conto della eterogeneità delle problematiche da trattare, e della possibilità di selezionare i casi più complessi che necessitano di un trattamento di tipo chirurgico. Attraverso i Medici di Medicina Generale, i Ginecologi, gli Urologi e i Geriatri, col supporto delle associazioni di pazienti come la FINCOPP, è fondamentale promuovere una corretta informazione con un linguaggio semplice ed appropriato sul tema dell’ incontinenza sia urinaria che fecale, il che sta anche alla base della prevenzione. In questo contesto va valorizzata la collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale di medici specialisti, infermieri, fisioterapisti, ostetriche, psicologi, costruita sui bisogni della persona e della sua famiglia. 

Altra tappa fondamentale nel percorso per il benessere del nostro intestino è la riabilitazione del pavimento pelvico, cui abbiamo deciso , proprio in virtù della validità nei  campi di applicazione e dei  risultati, di dedicare una pubblicazione ancor più approfondita nella prossima pubblicazione.

Estrapolazione e rivisitazione dell’articolo  scientifico pubblicato nella rivista specialistica Pelviperineologia, ad opera di:  MATTEO BRUNO1, NICOLA GHIRALDO2, ANTONELLA CAVALIERI3, ORNELLA BRIGO4

GIUSEPPE DODI2

1 Comitato Scientifico Fincopp, San Giovanni Rotondo, Foggia, 2 Centro Pelvi, Padova,

3 Ostetrica, Padova, 4 Infermiera Professionale, Vicenza

Leggi l’articolo completo https://www.pelviperineologia.it/marzo-2021/pdf/pelviperineologia-marzo-2021.pdf

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Didattica e confronto nella cura della complessità Pelviperineale

La riabilitazione, filtro e supporto per la farmacoterapia e la chirurgia

Il 19 Novembre 2022, presso l’Hotel Villa Regina Margherita (RO) in Viale Regina Margherita n°6, si svolgerà il primo corso per l’approccio alle “disfunzioni pelviperineali” che sarà il primo dei corsi sulle stagioni del pavimento pelvico.

Ecco in sintesi l’introduzione al corso da parte del Dott. GIUSEPPE DODI Chirurgia Generale Università di Padova:

In questo primo corso si intende presentare un approccio per le disfunzioni pelviperineali  preliminarmente riabilitativo rispetto a quello, pur fondamentale, farmacologico e chirurgico.

Il pavimento pelvico è un insieme di strutture che supportano il 90% delle attività quotidiane e il cui malessere può condizionare pesantemente la nostra qualità di vita. 

Possiamo immaginarlo come un canestro pieno di fiori in primavera, esuberante di frutti in estate, debole e a volte sfondato in autunno. In ogni stagione può soffrire per problemi di eccesso o di difetto nel trattenere e nell’espellere i suoi contenuti, a cui si aggiungono problemi di flogosi e dolore. Non si parlerà di oncologia, ma sono frequenti le disfunzioni derivate da malattie oncologiche che vanno affrontate in base alle stesse conoscenze di fisiopatologia che ci assistono nelle fasi diagnostiche e terapeutiche delle più o meno invalidanti patologie benigne.

Il compito di questo corso è di cercar di assecondare nelle persone/pazienti il comune desiderio di una perenne primavera nel proprio canestro: è questo il senso di un ambizioso progetto di telemedicina, collegato a questi corsi.

Vi farete coinvolgere in una collaborazione che vede le specialità “pelviche” generali (Urologia, Ginecologia, Andrologia e Coloproctologia) e quel collante essenziale rappresentato dalle specialità trasversali (Microbiologia, Psicologia, Sessuologia, Scienze dell’Immagine e Fisiatria) in una visione il più possibile integrata e nel segno di una formazione e di un arricchimento effettivamente interdisciplinare.

Inoltre potrete esporre le vostre esperienze nei corners del Textbook di pelviperineologia, un trattato digitale e cartaceo in inglese ed in italiano che l’editore Piccin ha commissionato per il 2023.

Con l’osservazione attenta, la curiosità e lo studio queste regole lentamente possono essere identificate. 

Basti pensare ai misteri che la microbiologia ora ci sta svelando in tutti i sistemi o agli interessantissimi spunti della Teoria Integrale di Petros.

Ci auguriamo un proficuo lavoro che getti le basi per una collaborazione durevole nel tempo, collaborazione che con questi corsi e le iniziative annesse può cominciare, cementarsi e crescere applicando metodologie condivise attualmente in fase di sviluppo.

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