A che servono defecografia, ecografia e risonanza magnetica del pavimento pelvico?
Medico chirurgo, specialista in Medicina del Lavoro autorizzato alla Radioprotezione, già dirigente medico presso i Servizi di Medicina Preventiva dell’Azienda Ospedaliera di Padova, dell’Ospedale di Pordenone e dell’Università Meyer di Firenze ove ha maturanto importanti esperienze nella prevenzione e gestione delle malattie neoplastiche e degenerative legate a cause lavorative, ormonali, da gravidanza, menopausa, sovrappeso, esposizione a radiazioni ionizzanti. L’esperienza in medicina preventiva e il desiderio di migliorare la qualità di vita della persona ha portato, come interesse professionale essenziale, lo studio e la prevenzione dell’invecchiamento, valorizzando la Medicina Estetica quale disciplina volta al raggiungimento e alla preservazione del benessere fisico e psicologico. Amarsi significa essere in armonia con se stessi e con il proprio corpo nella sua totalità e in tutte le fasi della vita. Anche l’estetica e la funzionalità dei genitali esterni contribuiscono in modo fondamentale allo star bene in tutti i sensi. L’esposizione a radiazioni ionizzanti oggi così frequente nella cura delle neoplasie della mammella e dell’utero comporta un impatto psicologico rilevante sulla donna colpita con danni estetici o disfunzionali nell’apparato genitale e in tale ambito la medicina estetica può aiutare ad affrontare meglio problemi di secchezza vaginale o di ipotonotrofia dei genitali esterni. Nello stesso modo risolve i problemi, assai comuni, di atrofia delle grandi labbra e protrusione e allungamento delle piccole labbra.
Quando è indicata la visita proctologica?
In caso di dolore anale, prolasso, tumefazione, perdite ematiche, perdite mucose, sierose, stitichezza, incontinenza, prurito anale persistente.
Come si cura l’ascesso anale e la fistola anale?
Nel trattamento dell’ascesso anale è indicato l’intervento di drenaggio urgente, meglio evitare gli antibiotici se non in casi particolari. Nel trattamento della fistola anale invece spesso sono necessari due interventi, il drenaggio con un filo (setone) o un elastico che mantenga aperto il tramite fistoloso evitando così il continuo riacutizzarsi dell’infezione, e dopo qualche settimana la sezione del muscolo sfintericose non c’è rischio per la continenza.
Quando è indicata la visita ginecologica o uro-ginecologica?
In caso di irregularità mestruali, perdite di vario tipo, prurito, prolasso vaginale, incontinenza urinaria, tumefazioni di vario tipo. Senza una precisa indicazione clinica è utile come esame di screening annuale (Pap test) con lo scopo di individuare precocemente tumori del collo dell’utero o alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali.
Quali tumori possono coinvolgere gli organi del pavimento pelvico?

Nella donna: in ordine di frequenza corpo dell’utero\endometrio, collo dell’utero, ovaie, retto, vescica, cute, vulva, ano, vagina. Nell’uomo: in ordine di frequenza prostata, retto, vescica, ano, cute.

La prevenzione secondaria ossia la diagnosi precoce si fa (oltre che con un’attenta valutazione personale dei propri sintomi che possono non sembrare specifici), per il collo dell’utero con lo screening annuale (Pap test), per la prostata con l’esplorazione anale da parte dell’urologo, per il retto e il colon con la ricerca del sangue occulto nelle feci e l’endoscopia (rettoscopia-colonscopia) da parte del Medico di famiglia e del proctologo e per la vescica con l’esame dell’urina. È fondamentale che il Medico di famiglia valuti sempre i fattori di rischio personali del paziente.

Quali le cause più frequenti di prurito anale?
Ragadi ed emorroidi sintomatiche possono dare prurito, ossia senso di bisogno di grattarsi. Con l’esame delle feci vanno esclusi i parassiti, mentre un esame culturale può servire ad escludere la presenza di miceti (funghi microscopici). Comuni malattie della pelle localizzate nella zona perianale sono causa di prurito, così come le allergie alimentari o alcuni farmaci, gli anestetici locali in modo particolare.
Quali le cause più frequenti di dolore anale?
La ragade anale è la causa più frequente, seguita dalle crisi emorroidarie (trombosi anali, ematomi). Il prolasso può essere fastidioso o doloroso quando sia permanente o difficilmente riducibile ossia quando le emorroidi non rientrano più nel canale anale. L’ascesso anale o perianale, accompagnato da febbre è molto doloroso. Anche i tumori possono dare sintomatologia dolorosa.
Cosa fare quando ci sono perdite di sangue dall’ano?
È comune pensare che il sanguinamento chiaro o rosso vivo dipenda da perdite emorroidarie. In realtà non sempre il sanguinamento di un tumore del retto è diverso da quello delle emorroidi, per cui dopo i 40 anni, in caso di sanguinamento anale è sempre prudente l’esecuzione di una colonscopia oltre che rendersi necessario il trattamento possibilmente conservativo oppure chirurgico delle eventuali malattie anali (ragadi, emorroidi , ecc.).
Come si cura l’incontinenza anale?
Per incontinenza anale o fecale si intende la perdita involontaria di gas intestinali o di feci e quindi l’incapacità di defecare nel luogo e nel momento desiderato, il che comporta una più o meno grave compromissione della qualità della vita. In qualche caso la terapia può essere chirurgica, ma nella maggior parte dei casi è riabilitativa con varie metodiche di trattamento
Le principali conseguenze dell’andropausa sul pavimento pelvico?

Esiste realmente l’andropausa? Con l’avanzare dell’età in una percentuale variabile di uomini il fisiologico calo dell’ormone testosterone prodotto dai testicoli può produrre, insieme a molti altri fattori, ad esempio vascolari, difficoltà urinarie, difficoltà nell’erezione, riduzione della fertilità. E’ un processo molto più lento di quello che avviene in tutte le donne con la menopausa.

Come si forma l’ascesso e la fistola anale?

L’ascesso è una raccolta di pus dovuto ad una infezione, la fistola è la fase cronica della stessa infezione. Se la causa dell’infezione è nell’ano si tratta di ascesso o fistola “anale” (70% dei casi) e in genere sono necessari almeno due interventi, per drenare il pus e poi per curare la fistola che appare come una galleria che mette in comunicazione la pelle e il canale anale passando attraverso gli sfinteri. Se l’infezione è limitata ai tessuti intorno all’ano (“perianale”, 30% dei casi) e i microbi che la sostengono NON sono di origine intestinale, il drenaggio è di solito sufficiente. L’ascesso va sempre drenato (svuotato) chirurgicamente se ciò non avvene spontaneamente. Gli antibiotici son controindicati, salvo casi particolare in quanto espongono ad un maggior rischio di recidiva. La terapia delle fistole anali mette a rischio la continenza alle feci. Le fistole possono mettere in comunicazione in vario modo tra loro retto, vagina, vescica.

Cos’è un prolasso?

È la fuoriuscita di un viscere da un orifizio naturale. Nel pavimento pelvico possono prolassare dall’ano le emorroidi (frequente), oppure la mucosa del retto o anche tutto il retto (raro). Dalla vagina può prolassare l’utero o la vescica oppure la parete del retto o anche la base della cavità addominale con abbassamento dell’intestino (enterocele). Il prolasso si misura in vari gradi.

Quali sono i sintomi della ragade anale?
La ragade è una piccola ulcera nella parte cutanea (più esterna, l’anoderma) del canale anale, che provoca soprattutto dolore durante e ancor più dopo la defecazione per uno spasmo dello sfintere come se ci fosse una colica. A volte sanguina con la defecazione.
Come vengono diagnosticate le emorroidi?

Le emorroidi non sono vene varicose ma un tessuto molto vascolarizzato, tre cuscinetti, simile ai corpi cavernosi degli organi sessuali, utile per la continenza. Vengono valutate con l’anoscopio (un piccolo tubo illuminato); l’esame è necessario quando le emorroidi – che tutti abbiamo – facciano parlare di sé, e ciò vale sia per le emorroidi esterne (sotto la pelle, che se si gonfiano all’improvviso e fanno male) che, soprattutto, per le emorroidi interne (sotto la mucosa, che sanguinano o prolassano, ossia fuoriescono con la defecazione e possono dare fastidio).

Cos’è la stitichezza?

È una defecazione insoddisfacente ‘in senso ritentivo’. Viene schematicamente distinta in forme da rallentato transito intestinale (le defecazioni non sono giornaliere) e da difficile espulsione delle feci che possono essere molto dure oppure anche molli, ma espulse in varie riprese. Molti chirurghi ritengono che quest’ultimo problema sia dovuto a delle alterazioni delle pareti del retto e propongono interventi correttivi costosi e pericolosi, trascurando quelle forme di mancato coordinamento ossia contrazione dello sfintere invece del suo rilassamento (dissinergia), facilmente curabili con la riabilitazione del pavimento pelvico.

Quali le principali problematiche del rapporto anale?

La penetrazione anale per non essere dolorosa e non provocare lesioni richiede una buona lubrificazione del canale anale e un adeguato rilassamento dello sfintere. L’anoderma e la mucosa rettale sono più delicati rispetto alle pareti vaginali, quindi un effetto traumatico con il contatto con il sangue di un soggetto infetto può favorire il contagio di malattie a trasmissione sessuale (sifilide, gonorrea, epatite, HIV, ecc.). Il coito anale non è causa di incontinenza.

Cos’è la dismenorrea?
La dismenorrea è un termine medico utilizzato per indicare un intenso dolore nel basso ventre col ciclo mestruale, a volte esteso a tutta la pelvi, con mal di testa e dolore anche coi rapporti sessuali. La causa è la riduzione dei livelli ormonali che stimola la muscolatura dell’utero provocando una serie di contrazioni dolorose, e può essere classificata come dismenorrea primaria, ovvero non collegata ad una patologia pelvica, o secondaria, in questo caso associata ad altre problematiche ginecologiche o pelviche. Il principale modo per contrastare tale situazione è l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei a basso dosaggio. Qualora i dolori mestruali pregiudichino in maniera significativa le dimensioni biologiche, psicologiche e/o sociale dell’individuo è consigliata una visita ginecologica. Insieme al ginecologo sarà possibile individuare le strategie terapeutiche più adatte.
Cos’è la pubalgia?
La pubalgia è un intenso dolore nella zona pubica e all’interno della coscia. Solitamente il dolore insorge in maniera graduale colpendo maggiormente al risveglio, quando si incomincia a praticare attività fisica. Diminuisce dopo il riscaldamento muscolare e ricompare con l’affaticamento. Il trattamento della pubalgia in una prima fase si basa sul riposo per evitare di aggravare la situazione e alleviare il dolore, poi si utilizzano farmaci antinfiammatori e antidolorifici. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare Cos’è l’IBS?)
Cos’è la trombosi emorroidaria?
La trombosi è la formazione in un vaso sanguigno di un coagulo che va a bloccare parzialmente o totalmente il flusso sanguigno. Essa si verifica spesso a livello cerebrale (causa di ictus/ischemia cerebrale), nelle vene delle gambe ed a livello cardiaco (causa di infarto). Esiste tuttavia un’altra patologia ovvero la trombosi emorroidaria. Non viene collegata alle altre trombosi, perché considerata meno pericolosa e non letale, a differenza di quelle sopra citate (spesso causa di morte o di conseguenze molto gravi). Una trombosi emorroidaria si verifica quando è presente un coagulo solido e doloroso, di colore bluastro, localizzato sotto la pelle intorno all’ano, all’interno di un’emorroide. La trombosi si può gonfiare, aggravando così il prolasso dell’emorroide, portando un forte dolore. Ci potrebbero essere stati dei trombi precedenti o altri sintomi delle emorroidi come: dolore, sanguinamento, gonfiore, prurito. Il coagulo può variare in dimensioni e potrebbe occupare solo una parte o quasi tutto il lato. Si risolve spontaneamente in un numero molto variabile di giorni e la sua risoluzione può essere aiutata con provvedimenti medici: bidè caldi, creme (prive di anestetici!), protettori del microcircolo, o di rado chirurgici.