La malattia emorroidaria viene spesso considerata imbarazzante perché riguarda una parte del corpo di cui non siamo soliti parlare apertamente. Tuttavia è molto diffusa e riguarda molte persone. Si tratta di un disturbo che può suscitare timore e pudore, ma è importante conoscerne i sintomi e le cure disponibili.
Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto ricco di capillari vene e arterie, simili ai corpi cavernosi degli organi genitali. Sono una sorta di guarnizione che garantisce la continenza anale quando gli sfinteri sono rilassati e non lasciano passare il muco o il gas intestinale. A volte nella parte mucosa (emorroidi interne) sono fragili e sanguinano, se invece qualche capillare si rompe nella parte cutanea, si forma una raccolta di sangue e un gonfiore più o meno doloroso. Questo spesso succede in condizioni di stress fisico (sforzi, ecc) o anche psichico quando i muscoli di alcune parti del nostro corpo sono in forte tensione, in questo caso gli sfinteri anali. Evidentemente cose del genere a molte persone possono capitare anche più volte nella vita.
Un altro motivo per cui le emorroidi provocano un disturbo, ma in genere non dolore è quando aumentano di volume e prolassano ossia escono dall’ano, ma di questo parleremo un’altra volta. Insomma, si stima che circa il 10% della popolazione globale soffra per i sintomi della malattia emorroidaria vera e propria, mentre, il 50% delle persone circa, ha sperimentato questa condizione almeno una volta nella vita.
Le donne poi sono particolarmente esposte a questi problemi in gravidanza o col parto.
Gestire e prevenire la malattia emorroidaria è dunque importante per evitare sintomi spiacevoli come il sanguinamento, che si confonde
con quello dei tumori, il dolore o il prurito ……..ma scopriamo più nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere per evitare o combattere
questo fastidioso problema.
Pelvishop ha una pluriennale esperienza nel campo dei sintomi delle emorroidi e in questo articolo cercheremo di rispondere a tutte le
tue domande e risolvere i tuoi problemi legati a questa condizione.

Cos’è un’emorroide?
Le emorroidi sono vasi sanguigni vascolarizzati situati a livello o all’interno dell’ano, in qualunque persona. Sono cuscinetti di tessuto muscolo-connettivale che svolgono un’importante funzione nel contenimento e nella corretta espulsione delle feci.
Le emorroidi possono diventare problematiche quando si gonfiano, infiammano o si irritano, creando sintomi fastidiosi e dolorosi. Questa condizione è nota come malattia emorroidaria.
Quanti tipi di emorroidi esistono e dove sono posizionate?
Esistono 2 tipi di emorroidi.
Le emorroidi interne che sono posizionate all’interno del canale anale e quindi non visibili dall’esterno. Sono situate dove si trova la mucosa rettale, che è meno sensibile. Il sanguinamento è un sintomo comune associato alle emorroidi interne, insieme alla sensazione di irritazione, fastidio e alla fuoriuscita di muco.
Le emorroidi esterne, invece, fuoriescono dall’ano e sono visibili. Questo tipo di emorroidi è particolarmente fastidioso e possono causare molto dolore a causa del tipo di tessuto su cui sono posizionate.
Cause delle emorroidi
Ci sono diverse motivazioni e fattori di rischio che possono contribuire all’insorgere delle emorroidi, alcuni più gravi, altri meno. Scopriamoli insieme!
- disfunzione del pavimento pelvico
- diarrea persistente o stitichezza
- defecazione frammentata o faticosa
- predisposizione genetica
- gravidanza
- sedentarietà
- obesità
- tempi di permanenza sul water troppo lunghi
- invecchiamento
- disturbi epatici
- scarso consumo di fibre
- sollevamento di oggetti pesanti
- tendenza a soffrire di varici venose
- rapporti anali
- cancro al colon
- precedente chirurgia rettale

Emorroidi: 4 gradi di gravità
Esistono quattro gradi di gravità della malattia emorroidale, ognuno con sintomi diversi. È importante consultare un medico per una valutazione adeguata e un trattamento appropriato a seconda della gravità delle emorroidi.
Primo grado: le emorroidi rimangono all’interno del canale anale e il sintomo principale è il sanguinamento associato a fastidio.
Secondo grado: le emorroidi possono fuoriuscire dall’ano (prolasso emorroidario) solo durante l’evacuazione o altri sforzi intensi e rientrano spontaneamente dopo. I sintomi includono sanguinamento, prurito e fuoriuscita di secrezioni.
Terzo grado: prolasso delle emorroidi che rientra solo con un intervento manuale. Possono causare una lieve forma di incontinenza fecale.
Quarto grado: le emorroidi provocano un dolore molto intenso. In questo caso, l’intervento chirurgico può essere l’unica soluzione efficace per risolvere il problema.
Emorroidi in gravidanza e post parto
Circa il 30% delle donne in gravidanza soffre di emorroidi.
Tra le principali cause c’è l’aumento della dimensione dell’utero che,
spingendo e appoggiandosi sull’intestino, da origine a episodi di stitichezza.
Se, invece, le emorroidi insorgono nei primi mesi di gravidanza, possono essere spesso collegate a variazioni ormonali, all’aumento di peso corporeo e addominale.
Le donne che hanno sofferto di stitichezza durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di sviluppare emorroidi anche dopo il parto.
Sintomi delle emorroidi
Le emorroidi possono causare diversi sintomi fastidiosi. Ecco di seguito i principali:
- sanguinamento durante l’evacuazione intestinale o dopo di essa
- dolore o sensazione di bruciore nell’area anale
- prurito o irritazione nell’area anale
- sensazione di pressione o gonfiore nell’area anale
- fuoriuscita di tessuto vascolarizzato dall’ano
- perdita di feci involontaria
I sintomi possono variare in intensità: da una semplice sensazione di fastidio o prurito, fino al bruciore, dolore e fuoriuscita di sangue, che di solito è di un colore rosso vivo. Se il colore del sangue è più scuro, può essere un segnale di patologie più serie.
Se si sperimentano sintomi di emorroidi o se si nota la fuoriuscita di sangue insieme alle feci è importante rivolgersi a un proctologo.
Trattamenti
Guarire dalle emorroidi è possibile, ma con il giusto trattamento e la corretta gestione della condizione. La soluzione migliore è un percorso condiviso con un proctologo, poiché insieme si può valutare la terapia più adatta per ogni singolo caso.
Un proctologo può prescrivere farmaci per alleviare i sintomi delle emorroidi, come pomate, supposte o compresse, può consigliare il tipo di intervento più adatto e guidare il paziente attraverso il processo di recupero post-operatorio. Inoltre, può consigliare cambiamenti nello stile di vita, come adottare una dieta ricca di fibre e praticare esercizio fisico regolare, per prevenire la stitichezza e ridurre il rischio di sviluppare emorroidi.
Cosa mangiare e cosa evitare in caso di emorroidi
Ci sono alcuni cibi che possono aiutare a prevenire o alleviare i sintomi delle emorroidi, mentre altri possono aumentare il rischio di sviluppare o peggiorare la condizione. Ecco alcuni cibi consigliati o sconsigliati per chi soffre di emorroidi:

Cibi consigliati:
alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, cereali integrali, pane e riso integrale, frutta e verdura, spezie tra cui lo zenzero e la curcuma, la cipolla e l’aglio.
Cibi sconsigliati:
carne rossa, insaccati, cibi irritanti e piccanti, peperoncino e pepe, cibi fritti e
particolarmente grassi, farine raffinate, caffè, tè e bibite gassate, alcolici e
superalcolici.
I rimedi per le emorroidi
Esistono diverse opzioni di trattamento per le emorroidi, a seconda del grado di gravità e dei sintomi che si sperimentano. Emoraus è una crema emolliente per il microcircolo. Con i suoi principi attivi la crema tende a migliorare la vascolarizzazione, a favorire il riassorbimento delle trombosi nell’ano e la riepitelizzazione in caso di perdite di sangue; astringente antiossidante, migliora il trofismo tissutale e allevia prurito, fastidio e dolore anale.
Partendo dal fondamento che una buona igiene intima è abitudine essenziale per prevenire e gestire le emorroidi, esistono diversi tipi di trattamenti: dai farmaci sfiammanti ad azione locale a quelli per via orale, ai corticosteroidi, soprattutto in caso di forme più grave di emorroidi, fino agli interventi ambulatoriali.
Ci sono anche rimedi naturali, come l’applicazione di prodotti a base di piante con proprietà antinfiammatorie, come l’elicriso, la centella e il rusco, o l’utilizzo di aloe, olio di jojoba, olio di cipresso, amamelide e menta.
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