
Fin dalla notte dei tempi un sostituto posticcio del membro maschile, per gli antichi greci l’olisbo, occupa un ruolo di rilievo nella storia dell’eros e dei costumi. Nel 500 a.C. quelli che oggi sono definiti i dildo venivano venduti dai mercanti greci che approdavano al porto di Mileto. Più tardi, nel 300 d.C. , il Kamasutra spiega l’uso di strumenti per l’estensione del pene, in particolare cilindri in legno, corno o pelle, da applicare durante l’erezione per far apparire il pene più grande ed aumentare il piacere della donna, o primi cockring (anelli per il pene) e le Ben Wa Balls, le palline vaginali oggi chiamate geisha balls, da inserire all’interno della vagina per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico e ridurre così i fenomeni da incontinenza da stress, intensificando anche il piacere sessuale durante l’orgasmo. Nel Medioevo i giocattoli erotici spariscono per via della repressione sessuale ad opera della morale cristiana, ma l’olisbos risorge nel Rinascimento con il nuovo nome di “dildo”, probabilmente dal latino “dilatare” o dall’italiano “dilettare”. Nel 1869 l’americano George Herbert Taylor inventa il manipulator, ovvero il primo vibratore a vapore progettato per curare l’isteria femminile, malattia da cui le donne sarebbero potute guarire solo raggiungendo l’orgasmo. La sua invenzione viene poco dopo perfezionata da Joseph Mortimer Granville, che nel 1880 crea il primo vibratore elettrico a batteria.

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