In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sulla stipsi, dandoti informazioni preziose e strategie per affrontarla al meglio.
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La coppetta mestruale è un piccolo recipiente di silicone, lattice o elastomero medico che viene inserito nella vagina per raccogliere il flusso mestruale anziché assorbirlo. Funziona creando una tenuta a vuoto all’interno della vagina, impedendo al sangue di fuoriuscire. A differenza degli assorbenti o dei tamponi, la coppetta mestruale può essere riutilizzata per molti anni, riducendo così i numerosi rifiuti generati dai metodi tradizionali.
Microbioma e Microbiota: differenze e funzioni per la salute
Mantenere un microbiota sano è importante per mantenere in equilibrio le funzioni fisiologiche e metaboliche del nostro organismo.
Emorroidi, tutto quello che devi sapere: guida completa, cause, sintomi e cure efficaci
La malattia emorroidaria viene spesso considerata imbarazzante perché riguarda una parte del corpo di cui non siamo soliti parlare apertamente. Tuttavia è molto diffusa e riguarda molte persone. Si tratta di un disturbo che può suscitare timore e pudore, ma è importante conoscerne i sintomi e le cure disponibili.
Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto ricco di capillari vene e arterie, simili ai corpi cavernosi degli organi genitali. Sono una sorta di guarnizione che garantisce la continenza anale quando gli sfinteri sono rilassati e non lasciano passare il muco o il gas intestinale. A volte nella parte mucosa (emorroidi interne) sono fragili e sanguinano, se invece qualche capillare si rompe nella parte cutanea, si forma una raccolta di sangue e un gonfiore più o meno doloroso. Questo spesso succede in condizioni di stress fisico (sforzi, ecc) o anche psichico quando i muscoli di alcune parti del nostro corpo sono in forte tensione, in questo caso gli sfinteri anali. Evidentemente cose del genere a molte persone possono capitare anche più volte nella vita.
Un altro motivo per cui le emorroidi provocano un disturbo, ma in genere non dolore è quando aumentano di volume e prolassano ossia escono dall’ano, ma di questo parleremo un’altra volta. Insomma, si stima che circa il 10% della popolazione globale soffra per i sintomi della malattia emorroidaria vera e propria, mentre, il 50% delle persone circa, ha sperimentato questa condizione almeno una volta nella vita.
Le donne poi sono particolarmente esposte a questi problemi in gravidanza o col parto.
Gestire e prevenire la malattia emorroidaria è dunque importante per evitare sintomi spiacevoli come il sanguinamento, che si confonde
con quello dei tumori, il dolore o il prurito ……..ma scopriamo più nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere per evitare o combattere
questo fastidioso problema.
Pelvishop ha una pluriennale esperienza nel campo dei sintomi delle emorroidi e in questo articolo cercheremo di rispondere a tutte le
tue domande e risolvere i tuoi problemi legati a questa condizione.

Cos’è un’emorroide?
Le emorroidi sono vasi sanguigni vascolarizzati situati a livello o all’interno dell’ano, in qualunque persona. Sono cuscinetti di tessuto muscolo-connettivale che svolgono un’importante funzione nel contenimento e nella corretta espulsione delle feci.
Le emorroidi possono diventare problematiche quando si gonfiano, infiammano o si irritano, creando sintomi fastidiosi e dolorosi. Questa condizione è nota come malattia emorroidaria.
Quanti tipi di emorroidi esistono e dove sono posizionate?
Esistono 2 tipi di emorroidi.
Le emorroidi interne che sono posizionate all’interno del canale anale e quindi non visibili dall’esterno. Sono situate dove si trova la mucosa rettale, che è meno sensibile. Il sanguinamento è un sintomo comune associato alle emorroidi interne, insieme alla sensazione di irritazione, fastidio e alla fuoriuscita di muco.
Le emorroidi esterne, invece, fuoriescono dall’ano e sono visibili. Questo tipo di emorroidi è particolarmente fastidioso e possono causare molto dolore a causa del tipo di tessuto su cui sono posizionate.
Cause delle emorroidi
Ci sono diverse motivazioni e fattori di rischio che possono contribuire all’insorgere delle emorroidi, alcuni più gravi, altri meno. Scopriamoli insieme!
- disfunzione del pavimento pelvico
- diarrea persistente o stitichezza
- defecazione frammentata o faticosa
- predisposizione genetica
- gravidanza
- sedentarietà
- obesità
- tempi di permanenza sul water troppo lunghi
- invecchiamento
- disturbi epatici
- scarso consumo di fibre
- sollevamento di oggetti pesanti
- tendenza a soffrire di varici venose
- rapporti anali
- cancro al colon
- precedente chirurgia rettale

Emorroidi: 4 gradi di gravità
Esistono quattro gradi di gravità della malattia emorroidale, ognuno con sintomi diversi. È importante consultare un medico per una valutazione adeguata e un trattamento appropriato a seconda della gravità delle emorroidi.
Primo grado: le emorroidi rimangono all’interno del canale anale e il sintomo principale è il sanguinamento associato a fastidio.
Secondo grado: le emorroidi possono fuoriuscire dall’ano (prolasso emorroidario) solo durante l’evacuazione o altri sforzi intensi e rientrano spontaneamente dopo. I sintomi includono sanguinamento, prurito e fuoriuscita di secrezioni.
Terzo grado: prolasso delle emorroidi che rientra solo con un intervento manuale. Possono causare una lieve forma di incontinenza fecale.
Quarto grado: le emorroidi provocano un dolore molto intenso. In questo caso, l’intervento chirurgico può essere l’unica soluzione efficace per risolvere il problema.
Emorroidi in gravidanza e post parto
Circa il 30% delle donne in gravidanza soffre di emorroidi.
Tra le principali cause c’è l’aumento della dimensione dell’utero che,
spingendo e appoggiandosi sull’intestino, da origine a episodi di stitichezza.
Se, invece, le emorroidi insorgono nei primi mesi di gravidanza, possono essere spesso collegate a variazioni ormonali, all’aumento di peso corporeo e addominale.
Le donne che hanno sofferto di stitichezza durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di sviluppare emorroidi anche dopo il parto.
Sintomi delle emorroidi
Le emorroidi possono causare diversi sintomi fastidiosi. Ecco di seguito i principali:
- sanguinamento durante l’evacuazione intestinale o dopo di essa
- dolore o sensazione di bruciore nell’area anale
- prurito o irritazione nell’area anale
- sensazione di pressione o gonfiore nell’area anale
- fuoriuscita di tessuto vascolarizzato dall’ano
- perdita di feci involontaria
I sintomi possono variare in intensità: da una semplice sensazione di fastidio o prurito, fino al bruciore, dolore e fuoriuscita di sangue, che di solito è di un colore rosso vivo. Se il colore del sangue è più scuro, può essere un segnale di patologie più serie.
Se si sperimentano sintomi di emorroidi o se si nota la fuoriuscita di sangue insieme alle feci è importante rivolgersi a un proctologo.
Trattamenti
Guarire dalle emorroidi è possibile, ma con il giusto trattamento e la corretta gestione della condizione. La soluzione migliore è un percorso condiviso con un proctologo, poiché insieme si può valutare la terapia più adatta per ogni singolo caso.
Un proctologo può prescrivere farmaci per alleviare i sintomi delle emorroidi, come pomate, supposte o compresse, può consigliare il tipo di intervento più adatto e guidare il paziente attraverso il processo di recupero post-operatorio. Inoltre, può consigliare cambiamenti nello stile di vita, come adottare una dieta ricca di fibre e praticare esercizio fisico regolare, per prevenire la stitichezza e ridurre il rischio di sviluppare emorroidi.
Cosa mangiare e cosa evitare in caso di emorroidi
Ci sono alcuni cibi che possono aiutare a prevenire o alleviare i sintomi delle emorroidi, mentre altri possono aumentare il rischio di sviluppare o peggiorare la condizione. Ecco alcuni cibi consigliati o sconsigliati per chi soffre di emorroidi:

Cibi consigliati:
alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, cereali integrali, pane e riso integrale, frutta e verdura, spezie tra cui lo zenzero e la curcuma, la cipolla e l’aglio.
Cibi sconsigliati:
carne rossa, insaccati, cibi irritanti e piccanti, peperoncino e pepe, cibi fritti e
particolarmente grassi, farine raffinate, caffè, tè e bibite gassate, alcolici e
superalcolici.
I rimedi per le emorroidi
Esistono diverse opzioni di trattamento per le emorroidi, a seconda del grado di gravità e dei sintomi che si sperimentano. Emoraus è una crema emolliente per il microcircolo. Con i suoi principi attivi la crema tende a migliorare la vascolarizzazione, a favorire il riassorbimento delle trombosi nell’ano e la riepitelizzazione in caso di perdite di sangue; astringente antiossidante, migliora il trofismo tissutale e allevia prurito, fastidio e dolore anale.
Partendo dal fondamento che una buona igiene intima è abitudine essenziale per prevenire e gestire le emorroidi, esistono diversi tipi di trattamenti: dai farmaci sfiammanti ad azione locale a quelli per via orale, ai corticosteroidi, soprattutto in caso di forme più grave di emorroidi, fino agli interventi ambulatoriali.
Ci sono anche rimedi naturali, come l’applicazione di prodotti a base di piante con proprietà antinfiammatorie, come l’elicriso, la centella e il rusco, o l’utilizzo di aloe, olio di jojoba, olio di cipresso, amamelide e menta.
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Lo sapevate che il pavimento pelvico è una regione fondamentale per il benessere tanto dell’uomo quanto della donna?
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Cosa significa Pelvi, e quali le curiosità ad essa connesse?
Pelvishop cercherà di fugare i tuoi dubbi, fornendo alcune delucidazioni semplici ed arricchendole con una curiosità divertente in merito.
Elvis the Pelvis
Cercando di dare una spiegazione all’argomento, in primis dilettevole e spassosa, faremo un viaggio a ritroso nel passato, alla scoperta della prima persona che rese il termine pelvi celeberrimo. Chi di noi non ricorda Elvis, uno dei più famosi cantanti della storia del rock, conosciuto anche come The King?
Lui, il Re del Rock, fu senza dubbio alcuno, il primo a far rimbalzare agli onori della cronaca il termine pelvi.
Proprio in virtù della sua personalissima ed unica presenza scenica, Elvis, era solito profondersi in molteplici movimenti di bacino, nei quali si prodigava con innata naturalezza e spontanea sensualità tanto da guadagnarsi il famigerato appellativo: Elvis The Pelvis, ossia Elvis, il bacino.
La voce incredibile, meravigliosa, potente e dolce al tempo stesso, coniugata a questo suo personalissimo stare sulla scena, regalarono al pubblico emozioni senza tempo. I suoi fantasiosi e copiosi movimenti di bacino,furono i principali responsabili del suo successo planetario, incantò il mondo intero riuscendo a sedurre un pubblico eterogeneo ed adorante che gli è sopravvissuto ad oggi.
Anche lui, allora, non fu affatto facilitato in questo, le telecamere infatti, si fermavano spesso al busto, così come noi oggi un pò ci fermiamo di fronte alla vergogna di volerci informare riguardo una tematica che sarebbe invece imprescindibile per il nostro benessere fisico. Ma che cos’è la Pelvi?
La Pelvi e il suo pavimento
Custodito nella zona più intima del corpo femminile e maschile, il pavimento pelvico è costituito da quell’insieme dei fasci muscolari che sostiene vescica, uretra, utero, vagina, prostata e retto. Si tratta di un segmento del nostro corpo che, se ben allenato, non solo evita disagi importanti come il prolasso e l’incontinenza, ma regala addirittura una sessualità più appagante. Purtroppo sono molti, ancora oggi, oggigiorno i tabù e le preclusioni culturali che hanno contribuito a tenerci all’oscuro da una conoscenza più legittimamente approfondita ed illuminante, sia a scopo scientifico che a livello di cultura personale.
Avete mai sentito parlare del “muscolo della felicità”? Ecco di cosa si tratta: di è quella muscolatura deputata non solo alla defecazione e alla minzione ma anche strettamente connessa e responsabile di una soddisfacente vita sessuale. Sono abbastanza recenti gli approcci riabilitativi conservativi, cui si fa ricorso e ai quali si riconosce infine la giusta dignità e soprattutto efficacia. La tutela del pavimento pelvico è, come si è potuto capire, di vitale importanza per ogni persona, perciò si rende necessario riconoscerlo e attivarlo in modo consapevole ed automatico. Ecco che informarsi a riguardo diviene di primaria importanza e se lo si riesce a fare divertendosi e liberandosi da paure, timori o vergogne, tanto meglio.
Il CUORE batte con la nostra pelvi e al pelvishop: abbiamo a cuore la vostra pelvi
Incontinenza anale. Ruolo della terapia comportamentale e conservativa
Hai problemi di stitichezza?
Estrapolato dalla rivista scientifica Pelviperineologia (Marzo 2021 n. 40)
Percorsi e tappe per il benessere del nostro intestino
L’incontinenza anale è un sintomo caratterizzato dall’impossibilità di controllare volontariamente l’emissione delle feci e dei gas intestinali impedendoci di percepire o meno lo stimolo.
È importante conoscerne le cause e comprendere quali siano i fattori di rischio per inquadrare ogni singolo caso in tutti i suoi molteplici aspetti e provvedere con procedure di tipo conservativo, medico e riabilitativo mirate ad un effettivo ed immediato miglioramento della qualità di vita del singolo paziente e delle persone con cui è a contatto. Pelvi Shop cercherà, attraverso un percorso a tappe, di chiarire alcuni punti fondamentali a riguardo.
INTRODUZIONE
Incontinenza anale o fecale? È corretto definire anale il mancato controllo volontario della defecazione con perdita involontaria continua o ricorrente di feci e/o gas dall’ano. L’American Society of Colon and Rectal Surgeons usa il termine fecale ma precisa di includere l’incontinenza ai gas che ugualmente può compromettere la qualità di vita di chi ne soffre.
Si tratta di una forma di disabilità che colpisce l’1-2% della popolazione, nella fascia di età al di sopra dei 40 anni con incidenza superiore nelle donne (8\1) a causa dei traumi da parto e crea una situazione di grave disagio, sia personale che sociale, tale da compromettere in modo significativo la qualità di vita di chi ne è affetto e diventando a tutti gli effetti un vero e proprio problema sociale o igienico.
Le cause dell’incontinenza sono riconducibili ad una eziologia multifattoriale di per sè indipendente da sesso ed età. Dati recenti hanno dimostrato che l’incontinenza anale tende ad essere sottovalutata dal sesso maschile. Anche se gli uomini utilizzano diverse strategie di adattamento rispetto alle donne e impiegano più tempo prima di cercare aiuto, la gravità dell’incontinenza fecale ed il suo impatto sulla qualità della vita si sono dimostrati simili in entrambi i sessi. L’incontinenza anale, come quella urinaria, non deve essere considerata come una fatale espressione dell’invecchiamento e non va sottovalutata. Purtroppo chi ne soffre avverte un senso di disagio che si trasforma in vergogna, al punto tale da ritardare spesso il momento della diagnosi, al contrario è importante un tempestivo avvio a provvedimenti adeguati a curare o ridurre l’incontinenza. Una diagnosi minuziosa riesce a identificare l’origine del disturbo, e con uno specifico trattamento talvolta, ad arginarlo. Nell’ambito della terapia comportamentale e conservativa l’approccio di prima linea è multimodale, con una corretta informazione, un giusto apporto di fibre, l’impiego di farmaci antidiarroici o anche di lassativi, un programma di riequilibrio del tono della muscolatura pelvica, il miglioramento della sensibilità e della compliance anorettale, il biofeedback, l’elettrostimolazione, le irrigazioni e infine le adsorbenze.
DIETA, ABITUDINI INTESTINALI, FARMACI NEI DISTURBI DA INCONTINENZA
Ma cosa è consigliato mangiare e quali sono le abitudini salutari per il buon funzionamento del nostro intestino, quali gli eventuali farmaci che possono aiutarci? Pelvishop cercherà di fornire alcune indicazioni in merito.
La dieta: deve essere equilibrata con una buona idratazione quotidiana e un adeguato apporto di fibre alimentari (frutta, verdura, crusca, cereali, legumi). Le fibre insolubili, velocizzano il transito intestinale mentre quelle solubili, rappresentano il nutrimento per la flora batterica intestinale (prebiotici): viene favorita l’eliminazione degli acidi biliari, ridotto l’assorbimento degli acidi grassi e dei carboidrati e favorita la proliferazione dei batteri “buoni” (lattobacilli, bifidobatteri). Quando questi penetrano nella mucosa del grosso intestino, contribuiscono alla produzione delle vitamine del gruppo B e K, all’assorbimento del calcio e riducono lo spazio disponibile per microrganismi “nocivi”, stabilendo un “dialogo” col sistema immunitario. Ecco perché, una dieta ricca di fibre, riduce la frequenza degli episodi di incontinenza fecale e regolarizza gli equilibri delle funzioni intestinali. È noto che l’alimentazione ricca di cereali, verdura, legumi facilita la defecazione. La stipsi può complicarsi con l’incontinenza, in tal caso, le feci che ristagnano nell’intestino si disidratano, l’evacuazione diventa dolorosa e viene istintivamente bloccata , si riduce il senso di bisogno di evacuare. Condurre uno stile di vita attivo, dedicare il giusto tempo per le funzioni intestinali, assumere una corretta postura durante la defecazione, aiuta a ovviare alla stipsi e ad evitare o rallentare l’evoluzione dei fattori che causano l’incontinenza. Nei casi in cui la diarrea contribuisca al problema, un’alimentazione ad alto contenuto di fibre, può aiutare. È importante eliminare, almeno momentaneamente, i prodotti che contengono lattosio.
In questi casi i probiotici hanno proprietà benefiche senza effetti collaterali. Le funzioni che vengono loro attribuite sono in continuo aumento per numero e importanza: difensiva, anti-disbiosi, metabolica, digestiva, praticamente su tutti i sistemi dell’organismo. La funzione difensiva implica l’interazione positiva dei batteri probiotici con le mucose intestinali stimolando il sistema immunitario locale. Le pareti intestinali si difendono dall’attacco di microrganismi “nemici” grazie alla produzione di muco e alla secrezione di sostanze ad azione antibatterica. Ciò attraverso il potenziamento dei ceppi di microrganismi benefici e contrastando la diffusione di quelli patogeni il cui sviluppo incontrollato altera gli equilibri. I fattori che possono scatenare la disbiosi comprendono stress, uso e abuso di antibiotici, alimentazione disordinata responsabile di diarrea, stipsi, meteorismo e dolore addominale.
Il trattamento farmacologico: la terapia medica include farmaci antidiarroici come la loperamide cloridrato o il difenossilato. Riducono le contrazioni dell’intestino, rallentano la motilità intestinale ed il transito con maggior riassorbimento di acqua dalla massa fecale che acquista più consistenza. Si riduce quindi la frequenza delle evacuazioni. Altri farmaci che possono essere di beneficio includono l’amitriptilina, che diminuisce le contrazioni rettali, e la clonidina a basso dosaggio con effetto α-adrenergico per ridurre la sensazione di distensione rettale e l’urgenza alla defecazione.
CONCLUSIONI
L’incontinenza fecale è un disturbo fonte di imbarazzo e disagio, che porta all’isolamento e si manifesta con l’avanzare degli anni per cui si tende a considerarla una condizione irreversibile nel ciclo vitale di un essere umano e non a trattarla come una vera e propria patologia e a studiarla poco; in realtà si osserva anche nella popolazione giovane e adulta. La disponibilità degli ausili monouso ad assorbenza per incontinenti non deve e non può prescindere dall’attuazione di idonei interventi: invitare o accompagnare l’assistito, anche su sua richiesta, in bagno ad intervalli regolari, fargli eseguire esercizi per facilitare la presa di coscienza, rinforzare il sistema di sostegno degli organi pelvici e così curare o almeno ridurre in modo significativo l’incontinenza. Il primo approccio terapeutico è di tipo conservativo con un percorso riabilitativo che tenga conto della eterogeneità delle problematiche da trattare, e della possibilità di selezionare i casi più complessi che necessitano di un trattamento di tipo chirurgico. Attraverso i Medici di Medicina Generale, i Ginecologi, gli Urologi e i Geriatri, col supporto delle associazioni di pazienti come la FINCOPP, è fondamentale promuovere una corretta informazione con un linguaggio semplice ed appropriato sul tema dell’ incontinenza sia urinaria che fecale, il che sta anche alla base della prevenzione. In questo contesto va valorizzata la collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale di medici specialisti, infermieri, fisioterapisti, ostetriche, psicologi, costruita sui bisogni della persona e della sua famiglia.
Altra tappa fondamentale nel percorso per il benessere del nostro intestino è la riabilitazione del pavimento pelvico, cui abbiamo deciso , proprio in virtù della validità nei campi di applicazione e dei risultati, di dedicare una pubblicazione ancor più approfondita nella prossima pubblicazione.
Estrapolazione e rivisitazione dell’articolo scientifico pubblicato nella rivista specialistica Pelviperineologia, ad opera di: MATTEO BRUNO1, NICOLA GHIRALDO2, ANTONELLA CAVALIERI3, ORNELLA BRIGO4
GIUSEPPE DODI2
1 Comitato Scientifico Fincopp, San Giovanni Rotondo, Foggia, 2 Centro Pelvi, Padova,
3 Ostetrica, Padova, 4 Infermiera Professionale, Vicenza
Leggi l’articolo completo https://www.pelviperineologia.it/marzo-2021/pdf/pelviperineologia-marzo-2021.pdf
Pelvishop: abbiamo a cuore la vostra pelvi.